Mangiare frutta di stagione, così come verdura di stagione, è il miglior modo per fare il pieno di energie e vitamine spendendo poco. Ma non solo, seguire la stagionalità gratifica anche il palato perché un frutto cresciuto sull'albero fino al culmine della maturazione ha un sapore unico e ineguagliabile.
Senza considerare poi che mele, pere o banane primaticce, tardive o completamente al di fuori da ogni logica stagionale, hanno valori nutritivi poverissimi se paragonate con gli equivalenti colti al momento giusto.
Avete mai provato ad assaggiare un mango dell'Ecuador oppure appena colto sull'isola di Zanzibar? Oppure una banana Cavendish delle Canarie? Niente a che vedere con ciò che troviamo al supermercato, a tal punto da sembrare un altro frutto.
Assodato che mangiare frutta fa bene ma mangiare frutta e verdura di stagione è ancora meglio, il consiglio di Ortofrutta.com è quello di scegliere cosa comprare in maniera consapevole.
Ad apprezzare il cambio di abitudini saranno anche i più piccini che mangeranno più di buon grado qualcosa di gustoso e saporito come un frutto appena colto.
Abbiamo capito che mangiare frutta ma anche verdura di stagione è meglio tanto per le nostre tasche quanto per il palato e per l'organismo ma come si fa a riconoscerla?
Tra serre, esportazioni e raccolti precoci con maturazione controllata la stagionalità dei frutti si è decisamente persa.
Andiamo dunque a ricostruire il calendario della frutta di stagione mese per mese, fermo restando che questo non è l'unico parametro da prendere in considerazione.
Nel calendario frutta e verdura di stagione sono infatti importanti anche altri due fattori:
Una mela al giorno toglie il medico di torno, insomma, ma se puoi coglierla dall'albero poco prima di mangiarla o da quello del vicino tanto meglio.
Una chimera? No secondo Coldiretti che ha fatto di Campagna Amica, fondazione in cui vengono promossi valori quali la stagionalità, il km 0 e il Made in Italy, il suo fiore all'occhiello.
Alla luce di quanto detto, tra clima mite e terreni fertili, non stupisce che l'Italia sia campionessa italiana di biologico.
Stagione | Frutti |
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Inverno | Arance, mandarini, pompelmi, melograno, pere, kiwi, limoni, kumquat, cedri, mele, cachi, clementine, nespole germaniche, sorbe, bergamotto, litchi (ciliegia della Cina). |
Primavera | fragole, prime ciligie, limoni, nespole, susine |
Estate | albicocche, meloni, fichi, ciliegie, pesche, prugne, tutte le varietà di anguria tra cui il cocomero pontino, anguria gialla, mirtilli, more, lamponi, fragole, banane siciliane, fichi, amarene |
Autunno | pere, melograno, cachi, datteri, giuggiole, castagne, cedri, uva, pistacchi, mela rosa, kiwi, limoni, limequat, avocado (varietà invernali), pinoli |
Per i più precisini o davvero attenti alla stagionalità, ecco un elenco dei frutti consigliati mese per mese.
Sapevi che esiste anche un'applicazione per essere sempre aggiornato sulla frutta e sulla verdura di stagione?
Si chiama "Di Stagione", è stata sviluppata da Giulio Mollica, ed è scaricabile dall'App Store.
Altre app sono "Prodotti di Stagione", "Frutta e verdura di stagione" e "Cibo di stagione".
La natura non fa nulla di inutile disse Aristotele nel IV secolo a.c. e, pensando alla stagionalità della frutta, non si potrebbe pensare ad un'affermazione più azzeccata.
Tutto ciò che nel mese di gennaio arriva a maturazione è quanto di più indicato possa esistere per prevenire i malanni di stagione.
Gli agrumi, in particolare, sono ricchi di vitamina C così come tutte le varietà di kiwi (verde, giallo e rosso). Benché la raccolta di questo frutto avvenga già a partire da ottobre, grazie alle più recenti tecniche di conservazione esso viene venduto come fresco per tutto l'inverno, gennaio compreso.
Nelle zone del centro Italia e del meridione, invece, gli agrumeti già da un po' sono vestiti a festa e colorano strade e campagne di giallo e arancione. Una prevenzione naturale contro il raffreddore e ogni malanno di stagione: l'acido citrico, contenuto in arance e mandarini, è infatti una sostanza preziosa per il nostro organismo. Mangiare frutta di colore arancione vuol dire infine fare il pieno di vitamine, in particolare A, B2, B2 e B3.
Ecco, dunque, una lista con tutti i frutti tipici del mese di gennaio:
Quanto a questi ultimi due frutti la spiegazione è doverosa.
La sorba è un antico frutto, oggi piuttosto raro, che si trova sporadicamente in tutta Italia e con maggior frequenza nelle isole. Il raccolto comincia a ottobre e si protrae per tutto l'inverno fino, appunto, a gennaio. Le sorbe sono un toccasana in quanto sono ricche ricche di acido malico e vitamina C.
Il nespolo germanico è invece una varietà del tutto diversa rispetto all'albero che produce le nespole più comuni, il nespolo giapponese. Resiste fino a -15 gradi e ha una fioritura tardiva che consente a questa specie di non temere le gelate. Il raccolto comincia in autunno ma è possibile cogliere frutti dall'albero fino a inverno inoltrato. Il nespolo germanico, oltre ad essere un arbusto mediamente piccolo e perfetto per il giardino (attrae le api impollinatrici) produce un frutto ricco di vitamine del gruppo B, potassio e magnesio. Ma non solo, si tratta anche di un regolatore naturale dell'intestino: mangiare nespole germaniche mature ha un effetto lassativo mentre mangiarle acerbe ha proprietà antidiarroiche e astringenti.
Ultimo frutto invernale da segnalare, non certo in ordine di importanza, è il litchi o ciliegia cinese: l'albero è sempreverde ma i frutti arrivano a perfetta maturazione nel tardissimo autunno. I litchi possono essere quindi raccolti e mangiati per buona parte dell'inverno e, in particolare a gennaio. Soltanto 10 litchi sono sufficienti per il fabbisogno giornaliero di vitamina C.
Marzo è un mese di transizione, si trovano ancora i frutti invernali, molti dei quali raccolti alla fine dell'autunno e poi conservati per la più fredda delle stagioni, ma anche tante tipicità primaverili. Molto dipende dal luogo di residenza. Essendo l'Italia lunga e stretta non possono che esserci differenze macroscopiche tra regioni come il Trentino e la Valle D'Aosta e la Sicilia dove, grazie a clima mite e sole battente, già a marzo arrivano a maturazione primizie tipicamente primaverili.
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