Abbiamo inserito per praticità i pinoli nella categoria della frutta secca ma sarebbe più corretto parlare di semi oleosi, gamma alla quale appartengono anche i semi di zucca, di sesamo e di girasole.
A chiunque sarà capitato almeno una volta di cercare pinoli in una pineta, tra grosse pigne e aghi di pino.
È anche per questo se i pinoli sono tanto amati dai bambini i quali, una volta grandi, amano tornare piccini assaporando il delicato sapore di questi “piccoli frutti”, spesso simbolo di ricordi d'infanzia e momenti felici.
Ma non solo: i pinoli sono anche l'ingrediente principe di alcuni cult della cucina italiana come il pesto alla genovese, la torta della nonna o la mitica pinolata, uno strepitoso dolce tipico siciliano.
E se a tutto ciò aggiungi che i pinoli fanno bene ecco spiegato il successo intramontabile di questi straordinari semi oleosi.
La raccolta dei pinoli inizia a ottobre e prosegue per tutto l'inverno.
Abbiamo più volte parlato dell'importanza della frutta di stagione anche se, in questo caso, dopo il confezionamento, i pinoli si conservano per mesi tant'è che il consumo oggigiorno è praticamente destagionalizzato.
Un altro vantaggio è rappresentato dal fatto che una buona parte del prodotto consumato nel nostro paese è Made in Italy con tutte le garanzie che tale marchio sottende.
In Italia, solo per dare qualche numero, si producono 600mila tonnellate di pinoli all'anno il che è un buon dato nonostante il fabbisogno del nostro paese sia di gran lunga superiore (4.000 tonnellate all'anno).
I restanti quantitativi provengono dal Bacino del Mediterraneo, dal Pakistan e dalla Cina ed è per questo che, in fase d'acquisto, bisogna prestare molta attenzione.
Purtroppo la fiorente produzione dei pinoli negli ultimi anni è seriamente minacciata dalla cosiddetta cimice dei pini (Leptoglossus occidentalis), un insetto alieno proveniente dal Sud America.
Questa piccola ma micidiale creatura inietta veleno nella pigna bruciandola quando è appena nata o compromettendone appunto la produzione di pinoli.
Ecco spiegato il perché, rispetto a qualche anno fa, è molto più frequente trovare pigne secche o senza pinoli.
Il problema, naturalmente, interessa molti Paesi del Mediterraneo, non solo l'Italia, ed è ben lontano da una soluzione dato che gli esperimenti per l'introduzione di un insetto antagonista sono ancora agli albori.
Un team di studiosi ha addirittura stimato che, se non si corre ai ripari, nel giro di poco tempo l'Italia rischia addirittura di rimanere senza pinoli.
A danneggiare i pini c'è infatti anche un fungo (Toumeyella parvicornis) che causa una secrezione di resina tale da impedire alla pianta di respirare.
Nella nostra guida sulla frutta secca abbiamo visto che i pinoli hanno 595 kcal per 100 grammi ma non siamo entrati nel dettaglio.
I pine nuts (pinoli in inglese), oltre ad essere squisiti, sono ricchissimi di vitamine e sono perfetti per recuperare le energie nei periodi di forte stress.
Essi, infatti, contengono:
Oltre a tutto ciò hanno anche moltissimi altri benefici ovvero
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