Mela Rosa: la Regina dei Monti Sibillini è un concentrato di salute



09 Aprile 2019 di Barbara Savodini
mela rosa monti sibillini
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    La mela rosa è un'antichissima varietà coltivata da sempre nelle Marche, sui Monti Sibillini, solo di recente tornata in auge.

    Piccoline, bruttarelle, con un peduncolo microscopico: il “brutto anatroccolo” della vastissima famiglia delle mele, in realtà, è un'esplosione di sapore e profumo.

    Trovare questa specialità sui banchi dell'ortofrutta al supermercato è una vera fortuna: oltre ad essere squisita la mela dei Monti Sibillini è un autentico toccasana, scopriremo tra poco il perché.

    Mela Rosa: varietà e caratteristiche

    La mela rosa cresce tra i 450 e i 900 metri di altitudine, come accennato nelle valli appenniniche e in diverse zone della regione Marche.

    Tra le caratteristiche degne di nota di questa singolare mela c'è sicuramente una straordinaria serbevolezza: colta a ottobre può infatti durare fino ad aprile. Ecco spiegato il perché la troviamo tra la frutta di stagione dell'intero autunno.

    La migliore conservazione, peraltro, si ha non nelle celle frigorifere ma ponendo la mela all’esterno, in luogo ombreggiato, rivolto a nord e protetto dalla pioggia; se poi c’è la possibilità di avvolgere i frutti nella paglia, come una volta, si può godere di un’ ulteriore nota aromatica dovuta alla “simbiosi” dei due elementi.

    In tali condizioni la mela Rosa si conserva ottimamente fino a 6-8 mesi dalla raccolta.

    Ne esistono in commercio diverse varietà, tutte simili in termini di sapore, profumo e proprietà ma differenzi per quanto riguarda il colore.

    • Verdi con striature rosa o giallo, polpa soda e cronccante
    • Gialle con striature rosa o rosse in corrispondenza della parte che prende il sole durante la maturazione
    • Verdi con striature color vinaccia, consistenza soda e gustosa.

    Benché, come accennato, queste mele siano poco appariscenti tanto da non riuscire a competere con le più brillanti e accattivanti sorelle, e neppure con la piccolissima mela annurca, esse hanno una polpa acidula, un profumo intenso e aromatico e un notevole grado brix.

    La riscossa della mela dei Monti Sibillini

    mele monte sibillini cesto
    La perfetta conservazione della mela rosa è in una cesta, avvolta nella paglia, proprio come secondo le antiche usante dei Monti Sibillini 

    La coltivazione di questa mela, che come abbiamo detto era antichissima, era stata completamente abbandonata.

    Erano sopravvissuti pochissimi alberi, sparsi qua e là tra colline e campagne, ma la Comunità Montana dei Sibillini di recente ha reintrodotto sul territorio gli ecotipi conservati nei centri di ricerca locali dall’Assam Regione Marche dando nuova linfa a questo antico prodotto (Scopri al proposito tutte le antiche varietà ortofrutticole in via di estinzione)

    Grazie ad una ritrovata sensibilità verso i frutti dalle proprietà straordinarie e, in generale, l'ortofrutta salutare più che bella, ecco che le mele rosa sono tornate in auge.

    La mela rosa dei Monti Sibillini non va confusa con la melarosa o mela Thai o mela di Giava: un frutto esotico a forma di pera che somiglia a un peperone rosa con striature verdi.

    Città di produzione delle mele rosa

    • Comuni di Amandola
    • Comunanza
    • Force
    • Montedinove
    • Montefalcone Appennino
    • Montefortino
    • Montelparo
    • Montemonaco
    • Rotella
    • Santa Vittoria in Matenano
    • Smerillo (province di Fermo e di Ascoli Piceno).

    Origine del nome

    Sull'origine del nome della mela rosa esistono versioni diverse.

    Secondo alcuni, ed è la risposta più intuitiva, il nome deriva dal colore di una delle varietà di questa mela, caratterizzata da striature rosa.

    Una seconda versione attribuisce invece tale denominazione al profumo dei frutti che ricorda quello della rosa selvatica.

    Le proprietà della mela rosa

    Il perché questa mela sia considerata straordinaria è presto detto: essa ha conservato moltissime caratteristiche della primordiale mela selvatica conquistando, con i secoli, aspetti che ne hanno migliorato il gusto.

    Secondo le recenti ricerche, nella mela rosa si riscontra un’alta concentrazione di fitonutrienti e di antiossidanti, in quantità uniche rispetto a qualunque altro frutto della zona e dello stesso periodo.

    Anticamente, peraltro, la non comune capacità di questa mela di conservarsi ha offerto agli abitanti della zona la disponibilità di frutta fresca per tutto il periodo invernale-primaverile.

    A certificare le incredibili proprietà della mela rosa è stato, di recente, uno studio dell'Università di Camerino coordinato dal professor Filippo Maggi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, successivamente pubblicato sulla rivista International Journal of Food Sciences and Nutrition.

    "La mela rosa – ha spiegato il professor Maggi al Messaggero - si è rivelata un'ottima fonte di fruttosio, lo zucchero indicato per chi soffre di diabete, di potassio, un elemento essenziale per la buona salute dell'apparato cardiovascolare, di boro, un elemento importante per la costituzione del tessuto osseo e il mantenimento delle funzioni cerebrali, di polifenoli e di terpenoidi. A queste sostanze sono attribuite importanti attività farmacologiche quali quella antiossidante, antitumorale, antidiabetica, antiinfiammatoria e neuroprotettiva. Infine l'aroma del frutto è dato principalmente dalla produzione di esteri e di un terpene a livello della buccia".

    Uno studio, quello citato, fondamentale per la comunità locale che ambisce ad ottenere per la mela rosa il riconoscimento di prodotto Dop che me tuteli l'origine e la produzione nel territorio di riferimento.

    Saperi e Sapori della mela Rosa

    Il giorno di San Martino Vescovo, 11 novembre (o nella domenica più vicina), a Monte San Martino (Macerata) si effettua una manifestazione intitolata “Saperi e Sapori della mela Rosa” con importanti convegni tecnici e divulgativi su questa mela, oltre a degustazioni di dolci e piatti, tutti a base di mela rosa.