Il corbezzolo o arbutus unedo, è un arbusto appartenente alla famiglia delle Ericaceae che genera piccoli frutti rossi, simili all'incrocio tra una bacca e una fragola, circondati da piccoli e ruvidi rigonfiamenti, chiamati “corbezzole”.
Questa pianta dalle foglie verdi, fiori bianchi e frutti rossi, è chiamata anche “pianta di Garibaldi”, per l'evidente richiamo al tricolore.
Il suo nome latino (arbutus unedo) si deve invece a Plinio il Vecchio che, per assaporare appieno il gusto del frutto, sosteneva fosse necessario gustarne uno per volta (letteralmente “unum”, cioè uno ed “edo”, cioè mangio).
Il frutto si presenta con un rosso intenso esternamente, mentre la polpa è giallo/arancio.
Originaria del Mediterraneo, ma molto diffusa anche in Irlanda e in Francia, la pianta di corbezzolo è un arbusto sempreverde, molto longevo, che può vivere fino a diversi secoli.
Il suo fitto fogliame ricorda un cespuglio, ma può raggiungere gli otto, o in condizioni ottimali di coltivazione, anche i dieci metri di altezza.
Il corbezzolo è una pianta da frutto ma è anche ornamentale per via della massiccia produzione di bacche che la rendono maestosa e scenografica.
La corteccia è rossastra e sottile, il fusto corto e le foglie verdi frastagliate possono raggiungere i dieci cm di lunghezza e 3 cm in larghezza, il corbezzolo tende a maturare i suoi frutti in autunno, precisamente da ottobre a dicembre come del resto già anticipato nella nostra guida dedicata alla frutta di stagione.
Prendere nota di queste caratteristiche è fondamentale perché, altrimenti, potrebbe essere facile confondere questo frutto con altre bacche rosse presenti in natura oppure con alcune particolari varietà di fragole.
Nonostante non abbia bisogno di molta acqua per la crescita e prediliga gli ambienti aridi, il corbezzolo necessita di un terreno costantemente umido e di un clima caldo o mite, ma riesce a sopportare anche temperature relativamente più rigide, come il clima continentale della pianura padana.
L'arbutus unedo può essere facilmente coltivato in giardino, preferibilmente al riparo da venti umidi e correnti, evitando terreni che potrebbero ristagnare con la pioggia (questi fattori potrebbero ostacolare la maturazione del frutto).
Il corbezzolo può essere coltivato sia in vaso che in terra aperta ma, in entrambi i casi, bisognerà individuare un punto non troppo ventoso perché, altrimenti, i piccoli fiori voleranno via prima di aver dato vita ai frutti.
Il consiglio è quello di acquistare una pianta medio adulta, crescerla per qualche mese in vaso e poi proseguire con il travaso.
Una volta raggiunta una certa altezza, la pianta continuerà ad evolversi in larghezza e in altezza senza particolari cure.
Il corbezzolo cresce spontaneamente nella macchia mediterranea motivo per cui le nostre latitudini rappresentano le condizioni perfette.
Stai pensando di rinnovare il tuo giardino con piante utili oltre che ornamentali? Dai uno sguardo alla nostra guida sulle erbe aromatiche.
I tre principali parametri da tenere a mente sono colore, consistenza e sapore.
Il frutto del corbezzolo si tinge di un colore diverso a seconda della fase di maturazione:
A maturazione completa, il frutto del corbezzolo raggiunge un diametro compreso tra 1,5 e 3 cm.
Una volta constatato il colore del frutto, è necessario verificarne la consistenza e il gusto: il frutto dev'essere ruvido e morbido al tatto e avere un sapore dolce, lievemente aspro.
I frutti del corbezzolo sono commestibili? Ovvio che sì anche se solo pochissime persone sanno riconoscerli e hanno imparato ad apprezzarli.
Le principali varietà di corbezzolo sono l'Arbutus unedo (il più comune), l'Arbutus unedo “Atlantic” e l'Arbutus unedo. Il bello di questa pianta è che si può mangiare praticamente tutto:
Radici e foglie secche, in particolare, devono essere preparate in un decotto e sono considerate un toccasana disturbi al fegato, ai reni e alle vie urinarie.
I frutti, da raccogliere sempre alla giusta maturazione (altrimenti il sapore sarà amaro), possono essere mangiati assoluti o in moltissime altre versioni.
Grazie alla consistenza ruvida all'esterno e al cuore dolce, la corbezzola può essere consumata fresca, una volta raggiunta la maturazione e dunque la consistenza più morbida, o essere resa protagonista di prodotti deliziosi come gelatine, sciroppi, liquori, succhi e marmellate dal gusto fresco e intenso.
Poiché le bacche, una volta raccolte, tendono a deteriorarsi velocemente, è abitudine diffusa quella di ricavare da questo frutto la marmellata o la confettura.
Realizzarla è semplicissimo e richiede solo prodotti naturali come lo zucchero e il limone.
La marmellata di corbezzole con fruttapec è sconsigliata semplicemente perché non necessaria: per ottenere lo stesso effetto si può infatti utilizzare la polpa di mela.
Così sarà possibile ottenere un prodotto 100% naturale.
Del corbezzolo però non si butta via nulla, perché dai suoi fiori bianchi milliferi viene prodotto il celebre miele di corbezzolo, dal retrogusto amarognolo e il profumo aromatico, un prodotto particolarmente difficile da trovare.
Il gusto intenso del miele di corbezzolo è perfetto per condire i formaggi.
Infusi e tisane a base di foglie di corbezzolo invece, gioverebbero al sistema nervoso e allevierebbero i disturbi intestinali, producendo un effetto rilassante.
Tutto questo senza dimenticare il famoso detto “il troppo stroppia”: assumere abbondanti quantità dei frutti di corbezzolo potrebbe provocare bruciore intestinale.
Fin dai tempi antichi, il corbezzolo è rinomato per i suoi effetti benefici e depurativi.
Le sue proprietà antinfiammatorie infatti, sono in grado di alleviare e curare efficacemente le infezioni del tratto urinario, come cistiti, uretriti e disturbi alla prostata.
Anche le foglie possono essere consumate, in quanto ricche di vitamine e antiossidanti, mentre alcuni studi sostengono che le radici di questa pianta possano prevenire malattie come l'arteriosclerosi.
Il decotto di foglie di corbezzolo è inoltre un ottimo alleato di bellezza, in quanto tonifica e preserva l'elasticità della cute.
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