La mela annurca è senza ombra di dubbio la più riconoscibile tra le sue numerosissime sorelle: piccola, di colore rosso brillante, leggermente asimmetrica e con un picciolo corto.
È all'assaggio, però, che viene fugato ogni dubbio circa la sua unicità e straordinarietà.
La Melannurca, altra grafia con cui è noto questo prodotto, si differenzia dalle altre mele per la polpa croccante, gradevolmente acidula e succosa.
Caratteristiche, quelle appena descritte, che la rendono amata da grandi e piccini, palati fini ma anche chef e pasticcieri.
Questa particolare varietà è tutelata con il marchio Igp dell'Unione Europea e, da circa 15 anni, è quindi commercializzata come Melannurca Campana Igp.
La produzione di Melannurca campana Igp supera le 60mila tonnellate annue per un valore complessivo di 40 milioni di euro.
I luoghi di produzione si estendono in una vastissima area della Campania con particolari caratteristiche pedoclimatiche.
Tra i produttori più rinomati c'è la Aop Luce.
La Melannurca rappresenta, da sola, il 5% della produzione nazionale di mele ma, considerando le sue incredibili proprietà, non stupisce che sia tanto richiesta.
Caratteristiche simili vengono riscontrate solo in un'altra varietà, la mela rosa dei monti sibillini.
La mela annurca viene coltivata in tutte le province campane, ma le aree tradizionalmente vocate dove si concentra la maggior parte della produzione sono:
La caratteristica della mela annurca è quella di avere un peduncolo molto piccolo e fragile a tal punto che, quando la mela giunge a maturazione, cade a terra per l'eccessivo peso pur essendo di piccole dimensioni.
Ecco spiegato il perché i frutti vengono colti ancora acerbi e poi fatti maturare al sole fino ad assumere la caratteristica colorazione che siamo abituati a vedere sui banchi del supermercato.
Buona ma anche estremamente salutare: le proprietà della Melannurca sono ben note da prima dell'ottenimento del marchio Igp.
Questo speciale frutto contiene infatti vitamine B1, B2, PP e C, tantissimi minerali, tra cui potassio, ferro, fosforo e manganese e ha proprietà benefiche per l'organismo in misura significatimente superiore a qualunque altra cultivar di mela esistente.
Ecco le principali:
Queste proprietà, secondo la scienza, sono dovute proprio dallo speciale processo produttivo che subiscono i frutti.
Dovendo completare la sua maturazione non sulla pianta (come tutte le altre mele) ma adagiata sulla paglia esposta al sole, resistendo agli attacchi di parassiti e funghi, la Melannurca sviluppa infatti maggiori quantità di molecole di difesa (leggi al proposito i pragrafi dedicati a processo produttivo e coltivazione).
La ricerca più recente sulla Melannurca è del Dipartimento di Farmacia dell'Università di Napoli Federico II.
Questo recente studio ha dimostrato come, il consumo quotidiano di due mele annurche per 8 settimane (l'indagine è stata fatta su 250 persone sane con lieve ipercolesterolemia), sia in grado di determinare una significativa riduzione media dei livelli di colesterolo totale TC (-8,3%) e del colesterolo LDL (-14,6%), ma soprattutto un incremento del cosiddetto “colesterolo buono” HDL del +15,2% (si consideri che ad oggi nessun rimedio farmaceutico o naturale si è rivelato efficace nell’incrementare in modo significativo i livelli del “colesterolo buono” HDL).
I risultati dello studio hanno inoltre dimostrato che la Melannurca, oltre agli interessanti valori nutrizionali, possiede anche altre proprietà salutistiche tali da farne un alimento funzionale, in grado di contribuire ad un’ottimale capacità di prevenzione del rischio cardiovascolare.
Lo studio sulla melannurca campana nella prevenzione contro l'iper-colesteromia non è l'unica interessante scoperta della scienza.
Recenti indagini hanno infatti dimostrato che l'estratto di questa straordinaria mela è utile anche per combattere l'alopecia androgenetica.
Da qui la recente produzione di integratori alimentari per combattere la caduta dei capelli.
Una proprietà dovuta, secondo gli studiosi all'abbondante presenza nella mela annurca di procianidina B2, sostanza capace di stimolare la ricrescita e il trofismo dei capelli.
Ecco spiegata la fama di molti prodotti da farmacia come l'integratore con mela annurca, l'integratore mela annurca per colesterolo o le pasticche mela annurca.
Valore energetico banana 100 g | 40 kcal |
---|---|
Proteine | 0,2 g |
Zuccheri | 7,99 g |
Carboidrati | 10,62 g |
Grassi | 0,13 g |
Saturi | 0,022 g |
Monoinsaturi | 0,005 g |
Polinsaturi | 0.039 g |
Colesterolo | 0 |
Fibra Alimentare | 1,8 g |
Sodio | 2 mg |
Potassio | 82 mg (4%) |
Come accennato, la mela annurca si distingue dalla generalità delle altre mele per il particolarissimo trattamento post-raccolta che la caratterizza, definito “arrossamento”: le mele, colte ancora acerbe, vengono poste a maturare per circa 15 giorni su dei letti di paglia, i cosiddetti melai; per garantirne una colorazione uniforme, le mele vengono girate a mano almeno due o tre volte esponendo al sole le zone più verdi del frutto e favorendone il tipico colore rosso brillante. (Leggi al proposito il nostro approfondimento sui frutti rossi)
In questo processo di colorazione con l’esposizione al sole, il frutto acquisisce gusto ed aromi tipici che lo rendono pregiato ed unico.
Un chilo di mele annurche, corrispondente a circa 10 frutti, può essere acquistato al supermercato ad un prezzo compreso tra i 2 e i 3 euro.
Il costo al chilo è sensibilmente più alto rispetto a quello delle altre varietà di mela proprio per via del differente e più lungo processo di arrossamento.
Mela annurca prezzo al kg: 2-3€
La raccolta della mela annurca avviene nella stagione annuale e il prodotto è disponibile fino all'estate.
Gli unici mesi in cui non è possibile trovare questa varietà è quindi nei mesi di settembre e ottobre.
La storia della Melannurca campana ha origini molto lontane nel tempo.
Alla coltivazione di questo straordinario prodotto sono legati elementi della civiltà contadina campana con tradizioni e spaccati della vita quotidiana che risalgono addirittura all'età romana. Il luogo di origine di questa peculiare mela sarebbe l’agro puteolano, come si desume dal “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio; proprio per la provenienza da Pozzuoli, sede degli Inferi, Plinio la chiama “Mala Orcula” in quanto prodotta intorno all’Orco (gli Inferi).
Da qui il nome orcola che diventerà anorcola e annorcola fino a giungere al 1876 quando il nome “Annurca” compare ufficialmente nel Manuale di Arboricoltura.
La mela annurca si presta anche alla preparazione di moltissime ricette, sia dolci che salte, ecco le più famose:
Con un estrattore si può inoltre ricavare un prezioso succo, ipocalorico e consigliato per favorire la digestione e combattere debolezza e stanchezza.
Questo frutto è anche il non plus ultra per cominciare al meglio la giornata ed è quindi molto consigliato come elemento base di una buona colazione.
Articolo realizzato in collaborazione con la Aop Luce
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