Frutto del drago: il superfruit della notte senza filtri



11 Marzo 2019 di Barbara Savodini
frutto del drago dragon fruit
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    Il frutto del drago, dragon fruit o pitaya è un tipo di frutta esotica piuttosto raro in Italia che, tuttavia, riesce a crescere in alcune zone molto calde del meridione.

    Il Dragon Crystal, altro nome con cui è conosciuto questo coloratissimo rappresentante dell'esoticità, ha moltissime caratteristiche uniche al mondo.

    Tanto per cominciare la pianta che lo produce è un cactus, in secondo luogo i fiori sbocciano di notte e sempre di notte avviene anche l'impollinazione ad opera di animali che rifuggono il sole come falene e pipistrelli.

    Paesi produttori di frutto del drago

    Il dragon fruit ha origine dalle americhe, in particolare dal Messico, ma oggi giorno viene prodotto in tutte le zone del mondo in cui il clima lo consente.

    I maggiori produttori sono la Cina, il Vietnam, ma è possibile trovarlo anche in generale in Sud America (Costa Rica, Salvador, Guatemala), alle Hawaii e in Indonesia.

    Pitaya (dragon fruit): tanto calcio, poche calorie

    La recente attenzione per i cosiddetti superfruit, per motivazioni simili a quelle che hanno rilanciato negli ultimi tempi la frutta di stagione, secondo le previsioni porteranno ad un vero e proprio boom di vendite nel triennio 2019-2021.

    Se i prodotti locali a km0 vengono infatti prediletti per le maggiori proprietà nutritive rispetto ai simili ma di importazione, la frutta esotica e i superfruit apportano benefici considerati "super" tanto da renderli in voga tra salutisti, sportivi, chef e pionieri della pasticceria di sperimentazione. 

    A fronte di appena 60 kcal questo frutto contiene ben 101 mg di calcio. Continuate la lettura perché ne parleremo più approfonditamente in un apposito paragrafo.

    Frutto del drago: come riconoscere la pianta 

    pianta dragon fruit
    Una pianta di pitaya, letteralmente un cactus con portamento ricadente, può avere anche cinque cicli di fruttificazione in un solo anno

    Confondere la pianta del dragon fruit è praticamente impossibile: essa è un cactus molto simile ad una palma, letteralmente si parla di cactus con portamento ricadente.

    In un anno una sola pianta, in una zona caratterizzata dal clima tropicale arido, può produrre anche 5 cicli di fruttificazione il che la rende una specie estremamente produttiva.

    Quanto al frutto in sé, esso ha forma ovoidale ed è lungo circa 10 cm: la buccia è facile da pelare e somiglia molto ad un fico d'India ma senza spine.

    La pelle, così come la polpa, può essere rossa o gialla, l'interno sembra invece stracciatella: ha consistenza morbida e può essere sia affettato che mangiato con il cucchiaino.

    Il suo particolare aspetto, simile alle leggendarie palle infuocate dei draghi, hanno alimentato in antichità storie tra le più bizzarre e creative.

    Alcuni, nei secoli che furono, associarono la pitaya alle uova di drago mentre in altre parti del mondo si credette a lungo addirittura che il dragon fruit fosse fuoco di drago solidificato.

    pitaya a polpa rossa
    Sembra anguria ma non lo è: ecco la pitaya a polpa rossa servita in una coppetta naturale ricavata con la buccia del frutto

    Leggende a parte, esistono 3 varietà di frutto del drago:

    • rosso o fucsia a polpa bianca

    • giallo a polpa bianca

    • rosso o fucsia a polpa rossa (ti consigliamo al proposito il nostro approfondimento sui frutti rossi

    Altre tipologie di pitaya che si possono trovare sono:

    • a polpa rossa
    • a polpa bianca
    • a polpa fucsia
    • a polpa rosa (ibrido tra polpa fucsia e polpa bianca)

    Dragon Fruit Italia: dove e quando trovarlo

    pitaya fucsia a polpa bianca
    La pitaya fucsia con polpa bianca è la più comune nonché la più facile da trovare ma ciò non vuol dire che sia la più economica

    Come accennato il clima italiano non è favorevole alle coltivazioni di dragon fruit: le uniche produzioni si trovano nel meridione con una sola raccolta stagionale.

    Un po' come sta accadendo con il limequat o il kumquat, frutti originari da terre lontane che, negli ultimi tempi, complice il cambiamento del clima e le nuove tecniche, si stanno pian piano diffondendo anche in Italia. 

    Non mancano alcune sperimentazioni di coltivazioni in serra con risultati sorprendenti.

    I frutti del drago che si trovano nei supermercati o nelle attività specializzate in frutta esotica provengono dal Sud America, dalla Cina e dal Vietnam.

    A seguire l'esperienza positiva di un lettore di Ortofrutta.com che a Quartu Sant'Elena, in Sardegna, ha coltivato, raccolto e mangiato i frutti del drago. 

    Qual è il sapore del dragon fruit?

    Il sapore del dragon fruit è difficile da descrivere per chi non lo ha mai provato.

    La consistenza, per via dei semini, lo rendono molto simile ad un kiwi maturo, mentre il notevole quantitativo di acqua ricorda per certi versi l'ananas o il melone.

    Ad ogni modo la pitaya, altro nome con cui è conosciuto questo frutto, non ha odore ed è caratterizzata da un sapore molto delicato motivo per cui si adatta bene ad essere consumato sia come dolce che come salato.

    Nonostante sia ricchissimo di vitamine e sali minerali il dragon fruit ha pochissime calorie.

    Calorie dragon fruit: 56 ogni 100 grammi.

    Per concludere con il gioco delle somiglianze si può dire che ha una caratteristica affine agli asparagi: la varietà rossa è infatti in grado di colorare le urine ma senza particolari controindicazioni e per una durata massima di 24-36 ore.

    Le proprietà del dragon fruit

    frutta esotica bambini
    Colorato e ricco di vitamine: il frutto del drago è un "amico dei bambini" nel vero senso dell'espressione

    Se il sapore del frutto del drago non è da tutti, le proprietà sono davvero uniche nello sterminato mondo della frutta esotica.

    Oltre ad essere ricco di vitamina C ed E, esso è anche ricco di calcio, fosforo (varietà gialla), ferro, fibre naturali e sali minerali.

    Secondo i più recenti studi, i benefici del frutto del drago per l'organismo sono davvero tanti.

    I benefici del dragon fruit

    • favorisce la motilità intestinale (in quanto ricco di fibre)
    • modera l'assorbimento di grassi (proprietà molto simile all'ananas)
    • aiuta a raggiungere velocemente il senso di sazietà (è indicato nelle diete)
    • protegge la pelle dai raggi uv ( è ricco di betacaratone)
    • è un antiossidante e combatte i radicali liberi
    • mantiene la flora batterica dell'intestino viva e attiva (contiene molti prebiotici)
    • contrasta il diabete
    • favorisce la digestione

    Tabella nutrizionale frutto del drago: valori medi per 100g

    Energia  60kcal
    Acqua 87 g
    Proteine 1,1 g
    Grasso 0,4 g
    Carboidrati 11,0 g
    Fibra 3 g
    Vitamina B1  0,04 mg
    Vitamina B2  0,05 mg
    Vitamina B3  0,16 mg
    Vitamina C 20,5 mg
    Calcio (Ca) 8,5 mg
    Ferro (Fe) 1,9 mg
    Fosforo (P) 22,5 mg

    Frutto del drago prezzo al kg

    macedonia esotica con frutto del drago
    Kiwi, dragon fruit, ananas e mango: ecco una macedonia esotica che farà impazzire i tuoi ospiti

    Quanto costa il dragon fruit? Essendo un prodotto che nasce e cresce a migliaia di chilometri dall'Italia il costo non può che essere altissimo.

    Tant'è che il prezzo è da intendersi per singolo frutto (non al chilo) il cui peso è di circa 400 grammi.

    È possibile trovare il frutto del drago in Italia a un prezzo compreso tra i 4 e gli 8 euro.

    A questo prezzo è possibile trovarli anche online.

    Frutto del drago Costo Origine
    Varietà rossa  7,5 €  Thailandia
    Varietà gialla  6,5 €  Messico

     

    Frutti del drago: come usarli in cucina

    sorbetto frutto del drago
    Tra i possibili usi della pitaya c'è anche il sorbetto: ottimo durante i ricevimenti e perfetto come spezzafame rinfrescante in estate

    I frutti del drago sono squisiti da mangiare assoluti, tagliati a fette se sono indietro di maturazione o con il cucchiaino.

    La pitaya è ideale anche per preparare i mitici smoothie al frutto del drago, in versione sorbetto, per la preparazione di cocktail o nelle insalate.

    Insomma, è versatile tanto quanto il mango, altro frutto esotico che cresce alle stesse latitudini ma è ben più conosciuto in Europa.

    I fiori del dragon fruit, invece, sono praticamente impossibili da trovare al supermercato ma per chi riesce a coltivare la pianta in Italia sono squisiti da mangiare e vanno cucinati come fossero fiori di zucca con sapore e consistenza simili ma moltissime proprietà benefiche in più.