Che cos'è il pomodoro bronzeo? Il nome di questo straordinario prodotto di cui si sente parlare soltanto da pochissimi mesi deriva dal suo singolare colore della buccia ed è un vero e proprio concentrato di antiossidanti.
Bronzeo, un frutto della terra decisamente fuori dall'ordinario, è nato al Cnr di Lecce e, nell'arco di poco tempo, ha suscitato curiosità da parte dei consumatori e dei mercati.
Sperimentato in collaborazione con l'Irccs 'S. De Bellis' di Castellana Grotte (Bari) e il britannico John Innes Centre, questo innovativo pomodoro sarebbe addirittura in grado di alleviare i sintomi delle infiammazioni.
È quanto è emerso da una serie di sperimentazioni che, come da prassi, sono state effettuate in laboratorio sui topi. I dati dei ricercatori indicano chiaramente, secondo gli esperti, che la combinazione di polifenoli contenuta nel pomodoro bronzeo è in grado alleviare il disagio di chi soffre di infiammazioni intestinali.
“Tra gli effetti riscontrati - spiega Aurelia Scarano dell'Ispa-Cnr – c'è sicuramente un miglioramento nella composizione dei microorganismi dell'intestino, in particolare con l'arricchimento in batteri lattici positivi e una riduzione della secrezione dei fattori infiammatori”.
"Il nostro pomodoro – prosegue Angelo Santino dell'Ispa-Cnr- contiene una combinazione davvero unica di polifenoli: in particolare di flavonoli, antocianine e stilbenoidi".
Frutta e verdura, insomma, sono per natura alimenti ricchi di polifenoli ma per assumere la quantità necessaria ad ottenere effettivi benefici bisognerebbe mangiarne in quantità industriali.
Gli stessi ricercatori sono poi anche riusciti a quantificare gli effettivi benefici di questo prodotto rispetto ad altre varietà ortofrutticole. Ebbene un singolo pomodoro, secondo il team di studiosi, equivale a 5 chili di uva rossa.
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Qualora il pomodoro bronzeo dovesse entrare a far parte dell'alimentazione quotidiana europea e americana i vantaggi per i rispettivi sistemi sanitari potrebbero essere pazzeschi.
Basti pensare che oltre 2,2, milioni di europei e un 1,5 milioni di americani soffrono di infiammazioni croniche intestinali.
L'ingegneria metabolica rappresenta dunque una risorsa interessante che potrebbe essere applicata in futuro non soltanto sui pomodori ma su moltissimi altri prodotti ortofrutticoli.
Questi alimenti verrebbero infatti arricchiti con specifici elementi fitochimici e dall’elevato potere nutrizionale che potranno essere utilizzati per la prevenzione e come adiuvanti nella terapia di importanti patologie croniche umane. Un pomodoro bronzeo al giorno, insomma, potrebbe davvero togliere il medico di torno.
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