Menta e mentuccia sono la stessa cosa? Benché i due termini vengano quasi sempre utilizzati come sinonimi in effetti si tratta di due piante simili ma diverse.
Entrambe sono erbe aromatiche ma la menta, il cui nome scientifico è Mentha pulegio, ha fiori arrotondati che sbocciano in estate mentre la mentuccia ha infiorescenze tubolari verticali e un profumo meno intenso.
Gli usi dei due tipi di pianta sono però molto simili.
Le foglie di menta possono essere acquistate in due versioni differenti:
Il tipo di utilizzo più comune, pratico ed efficace, tuttavia, è quello di coltivare la menta o la mentuccia in vaso, o nell'orto, e di coglierne le foglie all'occorrenza.
Le stesse possono poi essere seccate per preparare tè e infusi oppure consumate fresche in aperitivi, primi, secondi, dolci e cocktail.
Le piantine di mentuccia sono in vendita in moltissime attività: supermercati, fruttivendoli, aziende agricole e vivai.
La menta, oltre ad essere profumatissima, è un autentico toccasana per l'organismo ed è in grado di contrastare moltissimi disturbi.
Ecco una lista dei principali:
Proprio per i motivi sopraesposti la menta e la mentuccia vengono utilizzate in forma essiccata per tè o infusi ma anche in bevande rinfrescanti oppure negli estratti.
100 g di menta contengono 44 kcal, e:
È in cucina, tuttavia, che la menta e la mentuccia vengono maggiormente utilizzate con moltissime ricette che, senza la mitica e profumatissima erba verde, non hanno assolutamente la stessa riuscita.
Eccone alcune:
Moltissimi anche i cocktail che vengono realizzati con qualche fogliolina di menta ma, tra i tanti, il più famoso, gustoso e apprezzato è sicuramente il Mojito.
La leggenda narra che i primi a mischiare alcol e menta, ormai moltissimi secoli fa, furono i pirati dei Caraibi proprio per via dell'abbondanza di questa pianta sulle isole del Centro America.
Preparare il Mojito è semplicissimo: basta prendere alcune foglioline di menta, pestarle assieme ad alcune fettine di lime (oppure si può preparare con i limoni tradizionali anche se non è esattamente la stessa cosa), a dello zucchero di canna, aggiungere abbondante ghiaccio tritato e poi innaffiare con abbondante rum.
Curiosità: da dove deriva il nome? Sembra che derivi dalla parola mojo: un termine di origine africana, importato dagli schiavi in Sud America, che significava originariamente incantesimo, magia.
Un Mojito in una calda notte d'estate è, in effetti, un'autentica magia soprattutto se preparato con tante e profumatissime foglioline di menta appena colta.
Coltivare la menta, o la mentuccia è semplicissimo ma, come tutte le piante, ha bisogno di qualche cura e un paio di accortezze.
Il consiglio è quella di acquistarla in vaso ma, volendo, è possibile anche seminarla a luna crescente sul far della primavera.
Una volta nata, è necessario che stia sempre al sole e che venga innaffiata spesso.
La menta predilige inoltre terreni ricchi di sostanze organiche, per questo motivo è fondamentale rinnovare il terriccio almeno una volta ogni due anni.
Stesso discorso per il concime: ogni due anni può bastare ma deve essere un prodotto a base minerale e ricco di potassio, fosforo e azoto.
La menta odia il freddo per cui quando le temperature cominciano a scendere drasticamente è fondamentale coprirla con un telo.
Se adori le aromatiche e non puoi far a meno della mentuccia, il consiglio è quella di portarla in casa quando la colonnina di mercurio scende pericolosamente vicino allo zero, magari sistemando il vaso su un davanzale.
A differenza della frutta di stagione di cui abbiamo abbondantemente parlato, infatti, la mentuccia se ben curata cresce rigogliosa durante tutte le stagioni dell'anno.
Assolutamente da evitare in fase di rinvaso terreni argillosi che potrebbero inibire il drenaggio dell'acqua.
Ora che abbiamo capito come coltivare la menta la domanda sorge spontanea: quale varietà scegliere?
Ecco un elenco dei tipi di menta più conosciuti con i relativi usi.
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