L'olio italiano cola a picco: sugli scaffali Made in Italy solo 6 bottiglie su 10



11 Febbraio 2019 di Redazione
olio italiano
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    Olio italiano: cercansi bottiglie tricolori sugli scaffali dei nostri supermercati.

    A lanciare un vero e proprio grido d'allarme è, ancora una volta, Coldiretti che in una nota ha snocciolato dati preoccupanti circa la presenza sugli scaffali di prodotti Made in Italy.

    L'indagine si concentra in particolare sull'olio italiano, la cui presenza nei supermercati nel 2019 è scesa drasticamente. Stando ai dati, solo 6 bottiglie su 10, in sostanza, contengono olio prodotto nel Bel Paese. 

    É questo l'effetto diretto del crollo del 57% della produzione nazionale che è arrivata a toccare quota 185milioni di chili, ovvero i valori più bassi degli ultimi 25 anni.

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    Tutta colpa della Xylella

    É quanto emerge dall’analisi della Coldiretti presentata al primo Summit internazionale organizzato dall’Unaprol e dalla Coldiretti con la presenza degli agricoltori, degli industriali, della distribuzione commerciale e dei consumatori, insieme ai vertici del Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi) e ai rappresentanti delle istituzioni nazionali. Sul tavolo la drammatica situazione degli ulivi italiani colpiti dai cambiamenti climatici, del propagarsi inarrestabile della Xylella e della concorrenza sleale provocata dalle importazioni low cost spacciate per italiane.

    Puglia, Lazio e Campania le Regioni più colpite

    In particolare sono state le Regioni del Mezzogiorno ad accusare le perdite maggiori, con la Puglia, che da sola rappresenta circa la metà della produzione nazionale, colpita da una flessione stimabile attorno al 65%, a causa delle gelate mentre continua inarrestabile la diffusione della Xylella che si stima abbia già determinato perdite per 1,2 miliardi di euro secondo la Coldiretti.

    Per la prima volta nella storia – sottolinea Coldiretti – la produzione nazionale potrebbe essere sorpassata da quella della Grecia e del Marocco mentre si avvicina pericolosamente addirittura la Turchia e la Spagna allunga la distanza con ben 1,6 miliardi di chili e raggiunge un quantitativo quasi nove volte superiore. Senza interventi strutturali l’Italia - precisa la Coldiretti - rischia di perdere per sempre la possibilità di consumare extravergine nazionale con effetti disastrosi sull’economia, il lavoro, la salute e sul paesaggio. Con il crollo della produzione nazionale a crescere – continua la Coldiretti - sono le importazioni dall’estero con aumenti record degli arrivi dalla Tunisia che fanno registrare un balzo in quantità di quasi il 150% secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2018.

    Come difendersi dalle frodi

    Aumenta cosi il rischio di frodi e sofisticazioni a danno del vero Made in Italy che colpiscono i produttori agricoli e i consumatori.

    Ecco, secondo Coldiretti, come fare per non cadere vittime di vere e proprie frodi alimentari:

    • diffidare dei prezzi troppo basi
    • leggere con attenzione le etichette
    • acquistare solo prodotti Evo e Dop
    • cercare la dicitura 100% olive italiane
    • acquistare direttamente da produttori e frantoi
    • diffidare sempre delle diciture  “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” (obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva dal primo luglio 2009).

    L'appello del presidente di Coldiretti Prandini: "Subito un piano salva olio"

    Per affrontare l’emergenza serve un intervento mirato per consentire ai produttori duramente colpiti dalle gelate di ripartire con un adeguato coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale - afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel denunciare - i ritardi accumulati con il rinvio della presentazione alla conferenza Stato Regioni del decreto per far partire il piano di interventi per fermare la Xylella fastidiosa in Puglia si stanno ripercuotendo sull'intero settore. In questo scenario sul piano strutturale per rimanere competitivi e non essere condannati all’irrilevanza in un settore fondamentale per il Made in Italy deve partire al più presto il Piano Salva Olio presentato dalla Coldiretti per rilanciare il settore con una strategia nazionale e investimenti adeguati, anche per realizzare nuovi impianti, così come è stato fatto da altri Paesi concorrenti.