Bianchi o verdi, lunghi o corti, con diametro grande o piccolo: su qualunque tipologia di prodotto ricada la scelta gli asparagi Baraldo sono sempre sinonimo di qualità e certificazione.
Merito di un insieme di pratiche virtuose che posizionano i prodotti dell'azienda con sede nel piccolo comune di Pernumia, in provincia di Padova, alla base della piramide alimentare.
Sì perché gli asparagi, per loro natura, sono un autentico scrigno di nutrienti benefici come le fibre vegetali, l'acido folico e le vitamine A, C ed E, ma i prodotti di cui parliamo oggi hanno una lista di valori aggiunti piuttosto interessante.
Avere un prodotto certificato, al giorno d'oggi più che in passato, ha sempre una certa importanza ma cosa significano le sigle di cui le aziende amano fregiarsi?
Nel caso dell'Agricola Baraldo, certificata Global GAP, la sigla indica che la produzione degli alimenti avviene con un ridotto impatto ambientale e sociale ma, allo stesso tempo, con elevati standard di qualità e sicurezza.
Chi mangia, insomma, ha la garanzia di un prodotto eccellente; chi acquista ha invece la certezza di sostenere un'impresa virtuosa, attenta alla sostenibilità e contraria allo sfruttamento dei territori come delle persone.
Ogni asparago è quindi sano e libero da ogni trattamento antiparassitario.
Gli asparagi Baraldo vengono raccolti e subito dopo, senza attese che possano in qualche modo danneggiare il prodotto, refrigerati.
Una volta arrivati in azienda vengono lavati con acqua alla temperatura di 0°C: una best practice indispensabile per mantenere inalterate le caratteristiche qualitative di ogni singolo asparago.
Segue un'ulteriore pulizia meccanica e con tagli precisi che prevengono le ossidazioni.
Gli asparagi non sono tutti uguali e sui banchi dei supermercati si possono presentare con differenze abissali che talvolta mandano in confusione il consumatore poco esperto.
Bello e grande non vuole dire sempre più buono ma una cosa è certa: per ogni tipo di ricetta ci vuole un prodotto ben preciso.
Da qui l'importanza e l'attenzione rivolta dall'azienda alla categorizzazione dei vari prodotti in base a:
Al termine di questa selezione, gli asparagi Baraldo vengono quindi suddivisi in categoria I (ben formati e diritti, con apice serrato e con diametro superiore a 12 mm) e II (diametro inferiore a 12 mm).
In questo modo si ottengono mazzi diversi ma tra loro omogenei, confezionati ognuno nella maniera più appropriata (flow pack, con film termoretraibile o film termosaldato, ecc).
Il consumatore o il punto vendita può così individuare facilmente la tipologia di prodotto che gli interessa dato che ogni asparago ha un uso ben preciso.
I più piccoli, per esempio, sono idicati per la preparazione di primi, i grandi sono perfetti per i contorni, mentre quelli bianchi sono indicati in abbinamento con pietanze il cui sapore, rischia di essere coperto.
L'asparago bianco e il verde sono molto più simili di quanto si potrebbe pensare.
Si tratta, in effetti, della stessa varietà che assume colorazioni diverse per via delle differenti tecniche di coltivazione.
Il primo cresce sotto terra e viene raccolto prima di spuntare in superficie.
Il secondo cresce invece al di sopra del terreno e assume la sua caratteristica colorazione verde grazie all'effetto dei raggi solari sulla clorofilla.
Anche il bianco, insomma, se avesse il tempo di uscire in superficie diventerebbe verde.
Le diversità cromatiche si riflettono anche in termini di sapore e di uso: il bianco va infatti spellato e ha un sapore meno intenso, il verde, che potremmo definire l'asparago abbronzato in quanto assume tale colorazione dopo l'esposizione solare, può essere mangiato con la buccia ed è il preferito da chi ama i sapori più forti e decisi.
L'Agricola Baraldo produce e commercializza tutte le tipologie di asparago sia in termi di dimensione che di colore.
© 2023 Export Digitale srl - Tutti i diritti riservati - P.IVA IT02851780599
Informativa Privacy - Cookie policy
- Chi Siamo - Contatti
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.