Squisito e meraviglioso: l'alchechengi è il frutto della Physalis alkekengi, piccola e scenografica pianta proveniente dall'Asia.
Proprio in virtù della sua origine, e delle non comuni proprietà nutritive, queste bacche possono essere inserite nella più vasta categoria della frutta esotica.
L'alchechengi, ormai largamente diffuso anche in Europa, è famoso sia per le sue graziose e gustose gemme, all'aspetto simili ai famosi pomodorini gialli in formato mini, ma anche per via del curioso involucro che le custodisce: un fragile "scrigno" di foglie molto sottili che sembrano lanterne.
Non a caso questa pianta viene utilizzata per abbellire i giardini orientali e, negli anni, ha conquistato un secondo e curioso nome popolare: “lanterne cinesi”.
La parola stessa alchechengi, che deriva alla parola araba latinizzata al-kakang, vuol dire proprio lanterna cinese.
Alchechengio e alkekengi sono altri due nomi considerati corretti con cui è noto questa specie.
Il motivo per cui le bacche somigliano tanto ai datterini siciliani è dovuto al fatto che l'alchechengi è un parente lontano sia del pomodoro che della patata.
Questi piccoli pomelli arancioni si possono raccogliere da settembre a dicembre inoltrato, a secondo del luogo in cui viene coltivata la pianta.
Al termine della fioritura i sepali crescono fino a chiudersi attorno alla bacca.
Mano a mano che il frutto matura, la lanterna si degrada fino a diventare un grazioso ed elegante reticolo filamentoso che lascia intravedere il frutto colorato al suo interno.
Purtroppo questo spettacolo non dura che pochi giorni, peraltro non bisogna temporeggiare nella raccolta in quanto, quando la lanterna raggiunge l'apice della sua bellezza, vuol dire che è giunto il momento di mangiare le bacche.
100 grammi di alchechengi contengono 66,25 kcal.
Ecco la tabella nutrizionale:
Le bacche delle lanterne cinesi contengono molta vitamina c ( all'incirca il doppio rispetto a 100 grammi di limone), come del resto tutta la frutta arancione, e apportano moltissimi benefici all'organismo in quanto hanno proprietà:
Come moltissime altre bacche, anche l'alchechengi ha un sapore leggermente acidulo.
Proprio per questo motivo chef e pasticcieri lo abbinano al cioccolato e lo servono come dessert: un contrasto sorprendente che difficilmente delude all'assaggio.
L'alchechengi al cioccolato, insomma, è un'accoppiata vincente dal punto di vista del sapore ma non solo; il "calice" che custodisce il frutto viene infatti usato a scopo sia ornamentale che funzionale dato che rende la bacca più facile da mangiare.
Ottima anche la marmellata di alchechengi, il prodotto in salamoia oppure essiccato.
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