In questo periodo si cominciano a tirare le somme dell'impatto economico che il clima anomalo ha avuto sulla produzione frutticola italiana. Purtroppo i dati che emergono non sono incoraggianti.
La Commissione Prezzi della Camera di commercio della Romagna ha diffuso il report del comparto romagnolo riguardante la frutta e i dati raccolti mostrano un quadro assai preoccupante.
Si parla di una diminuzione complessiva della produzione primaverile ed estiva della frutta, nella zona romagnola, di circa l'80%. I dati si basano sulla mancata produzione di albicocche, pesche nettarine, pesche a pelo e susine.
Per tutti questi prodotti si hanno percentuali di perdita che vanno dal 70 al 90%.
Inevitabilmente questi numeri si ripercuoto anche sulla manodopera. Infatti nelle aziende agricole che operano nel settore della frutticoltura sarà impiegato il 70% in meno del personale rispetto alla stesso periodo del 2019.
Oltre ai frutticoltori anche tutta la filiera che opera in questo campo, come le cooperative e le aziende private che si occupano del ritiro, della lavorazione e della conservazione dei prodotti subirà una battuta d'arresto.
Fruitimprese Emilia Romagna sottoscrive in pieno i dati emersi.
Stando alle dichiarazioni del Presidente, Giancarlo Minguzzi, il tutto sarebbe da imputare alle gelate avvenute a fine marzo. Le gelate avrebbero tolto l'80% della produzione di drupacee, da sempre il cardine dell'economia frutticola dell'Emilia Romagna.
Questo è l'ultimo di una serie di colpi che i produttori romagnoli hanno dovuto subire negli ultimi anni. A causa della concorrenza sleale da parte di altri pesi europei, il settore era già in crisi negli anni precedenti e le gelate di fine marzo hanno dato il colpo di grazia.
A poco sono serviti gli sforzi delle strutture ortofrutticole per trovare altrove le materie prime da confezionare e vendere. Nonostante ciò, sarà difficile adempiere con regolarità agli impegni economici a cui mensilmente queste aziende devono fare fronte.
Il presidente Minguzzi chiede quindi interventi immediati e straordinari da parte del Governo per aiutare gli agricoltori. Si invoca un taglio dei contributi della manodopera e una proroga della scadenza delle rate dei mutui fino al termine del 2020.
Queste misure aiuterebbero le aziende a contenere le perdite e dare loro il tempo di rimettersi in sesto.
Gli aumenti di prezzo della frutta a cui abbiamo assistito e a cui assisteremo in questi mesi saranno causati proprio dalla mancanza di prodotto e non dalla pandemia come tanti pensano.
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