Fiera senza cinesi: il Coronavirus blocca gli espositori



06 Febbraio 2020 di Redazione
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    Si sta svolgendo senza buyer e senza espositori cinesi la Fruit Logistica 2020, la più importante fiera ortofrutticola al livello internazionale.

    Le quarantene nelle città e il blocco precauzionale asiatico ha infatti privato l'evento di Berlino dei player del gigante asiatico.

    Gli effetti del coronavirus su Fruit Logistica spiegati da Coldiretti

    A comunicarlo è Coldiretti che commenta la situazione in una nota.

    “Erano attesi 100 espositori cinesi che hanno cancellato la loro presenza a causa della diffusione del coronavirus.

    Come misura precauzionale – spiega Coldiretti - le autorità tedesche hanno imposto a ogni partecipante alla fiera di compilare una dichiarazione obbligatoria allo scopo di identificare coloro che sono a rischio coronavirus come chi negli ultimi 14 giorni ha fatto un viaggio nella provincia di Hubei o è entrato in contatto con persone con un'infezione confermata o con sintomi tipici come febbre, tosse e fiato corto.

    Se un partecipante appartiene al gruppo a rischio o non compila il modulo di dichiarazione – prosegue Coldiretti - non può entrare negli spazi della fiera.

    La situazione, delicata al livello internazionale, sta influenzando l'andamento della fiera.

    Sono assenti, come accennato, i buyer cinesi e, allo stesso tempo, è stata radicalmente modificata la logistica delle merci.

    Incertezze e ritardi destinati ad acuirsi dato il ruolo strategico di Pechino negli scambi internazionali.

    Freno all'export del Made in Italy in un momento di grande espansione

    La Cina è il principale importatore di prodotti ortofrutticoli freschi a livello mondiale.

    Con 1.314.985 tonnellate di frutta fresca e 139.204 tonnellate di verdura fresca importate - prosegue Coldiretti - la situazione è complessa. L'Ue è infatti al secondo posto negli acquisti con 361.289 tonnellate di frutta fresca e 1.083.249 tonnellate di verdura fresca.

    Il clima recessivo provocato dall’emergenza Coronavirus si estende quindi dai mercati finanziari fino al commercio reale – continua la Coldiretti - con una brusca frenata delle esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina dopo aver fatto segnare il record storico nel 2019 per un valore stimato in 460 milioni di euro, con un aumento del 5%. La mancanza di un così grande acquirente di prodotti ortofrutticoli minaccia di creare un forte contraccolpo sul mercato mondiale dei prodotti freschi, il cui equilibrio è già messo a dura prova dall’embargo russo, dai dazi USA, dalla crisi politica ed economica di molti paesi del nord-Africa e dalla Brexit.

    Dall'Italia alla Cina solo kiwi e agrumi

    “L’emergenza Coronavirus – aggiunge il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – incide pesantemente sugli scambi internazionali; è una situazione preoccupante perché rischia di frenare anche il lavoro fin qui fatto sui protocolli bilaterali per l’esportazione di prodotti Made in Italy in Cina. Al momento, per quanto riguarda la frutta fresca, l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le mele e le pere oggetto di uno specifico negoziato”.